2010 – Al termine della stagione, il Perugia Calcio non si iscrive al campionato per fallimento societario e subisce la revoca dell’affiliazione. 15 luglio 2005 – L’Associazione Calcio Perugia subisce la revoca per fallimento societario dell’affiliazione alla F.I.G.C. 1905 – Il 9 giugno, viene fondata l’Associazione Calcio Perugia a seguito della collaborazione tra l’Unione Sportiva Braccio Fortebraccio e la società ginnica Libertas. Il club odierno, rifondato nel 2010 come Associazione Sportiva Dilettantistica Perugia Calcio, è la continuazione dello storico sodalizio Associazione Calcio Perugia sorto nel 1905 – dalla collaborazione tra le società cittadine Braccio Fortebraccio e Libertas – e fallito nel 2005, e del seguente Perugia Calcio rifondato nello stesso anno e a sua volta scomparso nel 2010; dal 2011 ha assunto l’attuale denominazione. Ormai tutti sanno che la Sampdoria è nata nel 1946 dalla fusione di Sampierdarenese e Andrea Doria, e quindi la maglia ha unito i colori della prima (bianco, rosso e neri), e quelli della seconda (bianco e blu). Lo stemma della federazione e lo sponsor Adidas sono neri come da tradizione.
Dopo qualche tentativo a vuoto, anche Puma centra il risultato ed entra nella nostra Top 10 con una maglia che è al tempo stesso pulita ed essenziale ma ricca di dettagli interessanti, fra cui il pattern “fashion” derivato dal crest e le applicazioni color argento di loghi e sponsor. Gara emblematica della stagione, quella disputata il 4 febbraio 1979 al Curi contro l’Inter, e terminata in parità: al termine del primo tempo il Perugia era sotto di due reti e vedeva la sua imbattibilità a rischio, ma nella ripresa Franco Vannini accorciò dapprima le distanze e, quando i giochi sembravano ormai fatti, al 3′ di recupero Antonio Ceccarini trovò il gol del 2-2 nell’ultima azione utile della gara, che salvò il primato dei biancorossi. La permanenza in terza serie durò solo un anno: già nella stagione successiva il Perugia, affidato a Fabio Caserta, vince la stagione regolare primeggiando nel girone B della Serie C, avendo chiuso il campionato a pari punti con il Padova ma trovandosi in vantaggio per la differenza reti negli scontri diretti, ottenendo così l’immediato ritorno tra i cadetti. Si nota immediatamente una differenza con le divise passate, il colore utilizzato è blu acceso rispetto al blu scuro utilizzato in passato ma soprattutto lo stemma.
Il colletto è a girocollo blu, il profilo delle maniche è blu con una piccola parte nel retro rossa. Oltre ai vari titoli ottenuti nelle serie minori nazionali, in campo internazionale il club si fregia di una vittoria a testa nella Coppa d’Estate e nella Coppa Intertoto UEFA; in virtù di quest’ultimo successo è tra le 12 squadre italiane e 82 europee che hanno vinto almeno una delle competizioni confederali per club. La tradizionale maglia della formazione umbra è storicamente a predominanza rossa – talvolta con colletto e bordini delle maniche, o altri inserti, in bianco -, abbinata a dei pantaloncini bianchi con dettagli rossi e a dei calzettoni rossi con finiture bianche; soltanto a metà degli anni 1920 ci fu una significativa variazione, quando la squadra disputò stabilmente alcune stagioni indossando una maglia a righe verticali bianche e rosse. Maglia verde con dettagli bianchi e rossi, caratterizzata dal volto del Dio azteco del sole e indossata tra gli altri da Blanco ed Hernandez. Siamo arrivati al 2016, il disegno è classico, ma con molti dettagli diversi e una forte presenza del giallo. Come poi nella vita politica, gli anni da calciatore furono turbolenti, non certo privi di controversie, e hanno lasciato alla gente di Casarsa diversi ricordi.
Centro di Promozione. Perde gli spareggi di qualificazione contro Fabriano e Tiferno, ma viene ammesso nella nuova IV Serie su delibera federale. 16:59Sampdoria, i convocati di Semplici contro la Reggiana. La matematica promozione arrivò il 21 maggio 1967 e l’autore della rete decisiva contro la Sambenedettese fu un attaccante perugino, Eros Lolli. La stessa iniziò a farsi conoscere anche fuori dai confini italiani, tanto che nel maggio 1978 arrivò la prima affermazione dei grifoni in campo internazionale grazie alla vittoria della Coppa d’Estate, un’edizione speciale dell’Intertoto, trionfando in un girone composto dai belgi del Waregem, dai tedeschi occidentali del Monaco 1860 e dai francesi del Nîmes Olympique. Vista la predominanza del colore rosso nel completo casalingo, la divisa da trasferta è invece tradizionalmente a tinte invertite, cioè con maglia bianca, pantaloncini rossi o anche loro pure bianchi, e calzettoni della medesima tinta. In occasione dei suoi 120 anni la Juventus è scesa in campo contro il Benevento con indosso una divisa celebrativa archetipica: undici strisce bianche e nere rigide, fini, e il rettangolo dorato classico sopra il cuore per contenere le stelle degli scudetti. L’edizione 20/21 della maglia home presenta piccole strisce orizzontali bianche e nere. Dal 1947 l’Inter indossa quella che per tutti gli interisti è la maglia “degli anni ’60” o “della Grande Inter”, perchè associata con affetto ai fasti dell’Inter di Angelo Moratti, ma che in realtà appunto era presente dal ’47 e rimase praticamente immutata fino alla metà degli anni ’70: era con la riga centrale azzurra, più due righe nere e due altre righe azzurre ai lati, solo nel ’61 le righe furono di più.
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