Maglia calcio rossanera

Era d’altra parte dotato di un carattere deciso anche sui campi di calcio Erdogan, facendosi apprezzare quasi sempre in zona-gol. Era successo anche nel settembre 1976 quando due ragazzi girarono 500 ore filate in moto giorno e notte, sul circuito automobilistico di Varano Melegari, per raccogliere il denaro sufficiente e acquistare un letto sterile da donare alla clinica pediatrica dell’ospedale maggiore. Dopo un’altra proficua esperienza al Camtli, altra formazione di una divisione dilettantistica, nel 1975 l’Erdogan calciatore ha scaturito l’interessamento dell’Iett, la squadra dei trasporti della capitale, militante stabilmente nella terza divisione nazionale. Il 29 maggio 2011 l’andata dei play-out al Blasone di Foligno vede vittoriosi i padroni di casa per 1-0. Nel ritorno, il 5 giugno alla Ternana basta una vittoria con qualsiasi risultato per non retrocedere: le Fere vanno in vantaggio 1-0 con gol di Sinigaglia ma al 93° il Foligno agguanta il pareggio e la Ternana retrocede in Lega Pro Seconda Divisione. Nel corso degli anni il sistema giovanile è stato inoltre responsabile della formazione di alcuni dei più importanti giocatori rossoneri della storia, tra i quali spiccano i primi tre calciatori per numero di presenze con la maglia del Milan, ovvero Paolo Maldini, Franco Baresi e Alessandro Costacurta.

Ma anche questa è un’altra storia, una storia che la Turchia moderna fatica ad accantonare. Anche se era un calcio difficile e quasi eroico, con campi spelacchiati senza un filo d’erba e soprattutto esposto alle rudezze dei difensori turchi. Alle 13 di ritorno a casa per riprendere un po’ di energia per i due spettacoli che ancora ci aspettano! Ma l’attenzione di Erdogan verso il calcio era effettivamente alta, tanto che il giovane Recep riusciva a dividersi pur di giocare al pallone, tra gli studi all’Università di Marmara, lavori per contribuire alle spese della famiglia ed il campo di allenamento. Tuttavia, l’interesse nei suoi confronti era molto alto, tanto che pervenne una proposta di ingaggio da parte del Fenerbache. Una volta in carriera venne pure espulso Erdogan, a causa di reiterate proteste nei confronti del direttore di gara di turco. Quante volte abbiamo sentito questa frase, magari allo stadio o nei negozi ufficiali delle squadre.

Risultato forse giusto se guardiamo le statistiche, con l’Adige mai pericoloso dalle parti del portiere avversario e i padroni di casa più volte vicini al gol. L’Adige risponde con una punizione di Bincoletto che scheggia la parte alta della traversa e con qualche mischia su calcio d’angolo ed è tutto qui quello che faranno vedere i nostri di rilevante. La partita inizia e nessuna delle due squadre riesce ad impostare il proprio ritmo, con l’Adige incapace di costruire una manovra efficace e il Valpejo che attende gli avversari. VALPEJO 1 – ADIGE 0. Nel finale Adige mai pericoloso e Valpejo si difende con ordine. A dieci minuti dalla fine su una palla lunga il Valpejo passa: Willy prova ad appoggiare di testa a Paolo, ma il retropassaggio è leggermente corto. Una seconda giovinezza e una minaccia costante da palla inattiva, l’allievo di Mihajlovic affila un altro tiro mancino nella sfida più importante allo Stadium. Due minuti dopo percussione palla al piede del numero 7 avversario, il quale si fa trenta metri palla al piede e calcia a rete, ma Paolo con un gran intervento manda in angolo. Paolo toglie le castagne dal fuoco almeno in tre occasioni tenendo la squadra a galla.

La Juventus, forgiata dal genio calcistico e dalla visione di tanti campioni, maglie squadre calcio ha trovato nella famiglia Agnelli un faro costante di guida. Nella ripresa mister Brugnera inserisce Conta al posto di Miozzo, toccato duro da un avversario e incapace di proseguire la partita e sposta Chini al centro della difesa, avanzando Pede in mezzo al campo a contrastare Albasini, uomo faro della squadra di casa. Pede al minuto 70′ esce per infortunio in seguito a un contrasto durissimo con un avversario e fa spazio a Valentino. Poi la finanza via internet rallenta, si ferma, e cominciano le difficoltà per chi ci ha investito tanto. Così fino alla mezzora la partita scivola via senza grossi sussulti e con le squadre più attente a non prenderle piuttosto che a offendere. Così disputando una partita in trasferta contro il Barletta vinta con il risultato di 2-3 dal Fasano e l’ultima contro la Paganese disputata in casa e vinta 3-2. Ciò consentì al Fasano di mantenere il distacco sulla 16ª classificata con più di 7 punti. Il commissario tecnico della nazionale, Vittorio Pozzo, gli dedicò sulla Stampa un articolo commemorativo dal titolo Un gladiatore. Il concept della maglia è infatti ispirato al 1999, anno in cui le giocatrici della USWNT hanno vinto il secondo titolo dopo quello del ’91.