Per la prima volta dopo 64 anni di storia, sembrava sparire il calcio a Giarre, ma in extremis venne fondato lo Sporting Giarre che ripartì dalla Terza Categoria. A distanza di 6650 giorni dall’esordio in rossazzurro, in Serie C1, giunge l’ultima presenza con la maglia dell’Elefante, la prima in Serie A. A fine gara Marco Biagianti, uno dei prospetti che si sono messi maggiormente in luce, saluta in lacrime il pubblico. Mio zio, maresciallo di cavalleria, leggeva tutto ed era sempre in ritardo di due giorni. Durante tutto l’iter le mie comunicazioni sono avvenute con Adidas e Copa90, maglie calcio 25/26 non con il club. Dai video-evento diffusi da Adidas si può capire più o meno di cosa si sarebbe trattato; si può notare il creator del Real che consegna la maglia a Zidane, quello del Manchester Utd che la consegna a Pogba, e così via. Il sito di Adidas offriva già tutti i mezzi per poter editare la maglia, non si poteva quindi presentarle in altre modalità, ma solo attraverso il loro Creator. Come giudichi questa proposta di Adidas? Già in quel momento, nonostante si trattasse solo di voci ufficiose, mi sembrava di vivere un sogno: ti lascio immaginare cosa ho provato quando, dopo qualche mese, è arrivata la conferma ufficiale da parte di Adidas!
O, ancora, all’intraprendenza degli stessi club che potrebbero proporre la cosa al proprio sponsor. In realtà col club sarei dovuto entrare in contatto in un modo fantastico, che di per sé sarebbe valso come un ulteriore premio oltre a quello della vittoria del contest. In realtà gli apprezzamenti si riferivano proprio al fatto di essere riuscito a tirare fuori un buon prodotto da una tinta insolita, quindi ho potuto appurare, specie dagli amici appassionati di maglie, maglietta rosa juventus un grandissimo apprezzamento. Con alcuni amici spesso ne parliamo senza riuscire ad arrivare a conclusioni certe. Ovviamente tutti mi hanno fatto i complimenti del caso. Una vicenda di illecito sportivo (Caso Padova) fa precipitare nuovamente la squadra in terza serie. La terza maglia ripropone il modello della seconda casacca 2016-2017: frontalmente nera con un largo «palo» centrale grigio, mentre il retro è uniformemente nero, al pari di calzoncini e calzettoni. Sì, andrò a vederla allo stadio, e la congiunzione astrale ideale sarebbe quella di riuscire a beccare proprio una partita nella quale la Juve indossa la terza maglia: sarebbe perfetto! Nel mondiale del 1966 sia gli italiani che i brasiliani furono penalizzati proprio dal fatto di non poter sostituire un giocatore importante infortunato: Giacomo Bulgarelli nella partita persa contro la Corea del Nord e Pelé nella partita persa contro il Portogallo.
Infine c’è da dire che dopo averla vista indossata in partita e dopo averla potuta ammirare dal vivo negli store, gli apprezzamenti, anche di chi era rimasto neutrale, sono via via sempre aumentati. 7′ – Direttamente dal calcio piazzato di Isaksen, il difensore biancoceleste svetta di testa da pochi passi. La squadra, affidata a di Julius Zsengeller, fu potenziata con alcuni giovanissimi, e tenne un passo ammirevole, cui tenne testa solo il Trapani, cedendo in dirittura d’arrivo. Ma non è solo il design che rende gli zaini Seven speciali. Quando ho visto che Adidas promuoveva questo contest è stato fin troppo facile ed entusiasmante unire la passione per la mia squadra a quella per il design. Ai principali concorrenti di Adidas di certo i mezzi non mancano, ma penso anche a brand di livello medio che con iniziative di questo tipo accrescerebbero ancor più la loro visibilità. Io ero pronto anche ad accettare delle critiche perché sin dal giorno in cui Adidas svelò il colore previsto per la Juve capii che qualsiasi versione avesse vinto avrebbe comunque fatto discutere. Per la Home direi: su tutte, indiscutibilmente, la mitica maglia Robe di Kappa anni ’80, in particolare nella versione con striscia bianca centrale.
Per essere più specifici la versione del 1985, che la rivista So Foot ha messo al terzo posto tra le maglie di club più belle di tutti i tempi e al settimo considerando anche le nazionali. Ma un discorso a parte lo merita la maglia nera dei primi anni 40 con la J sul cuore e i bordini bianchi sulle maniche, una maglia fantastica e modernissima per l’epoca, la prima della Juve a recare un riferimento che non fosse né una coccarda per la vittoria di un trofeo, come avvenuto fino a quel momento, né lo stemma, che sulle maglie sarebbe comparso tempo dopo. Tra le third, tralasciando ovviamente quella di quest’anno, cito la bellissima maglia nera con dettagli dorati di Adidas di appena due anni fa: stupenda! Puoi raccontarci come si è sviluppato il progetto, le tappe e la collaborazione Adidas fino alla consegna finale? Nel 2014 arriva sulla panchina del Foggia Roberto De Zerbi, sotto la cui guida i rossoneri vincono per la seconda volta la Coppa Italia di Lega Pro battendo nella doppia finale del 2015-2016 il Cittadella. Il Paese vanta infatti una tradizione importante negli sport invernali ed è per questo che la divisa sembra ricordare i tipici maglioni da sci.